Conducibilità termica: cos’è e quali sono i materiali più isolanti
Un flusso di calore è per definizione la quantità di calore che si trasferisce dall’unità di superficie nell’unità di tempo ad un’altra unità di superficie posta a temperatura differente dalla prima.
Quindi la conducibilità termica è la misura di quanto un determinato materiale riesce a trasmettere calore in dipendenza della sua natura.
Il valore della conducibilità termica si misura in W/m°K.
I materiali isolanti non sono tutti uguali e la conducibilità termica è un valore molto importante in relazione alla varietà dei materiali edili presenti sul mercato, nel seguito riporteremo e analizzeremo alcuni materiali isolanti, e le loro caratteristiche.
In particolare gli isolanti che si utilizzano nell’industria Edilizia sono costituiti da elementi naturali o chimici.
La conducibilità termica, come sopra definita, ha valori minimi per materiali più spessi e elevato sfasamento termico, nel senso che consentono al calore di entrare, di trattenerlo e rilasciarlo in un periodo successivo con lo sfasamento di alcune ore.
Gli isolanti in commercio sono di tre categorie: sintetici, vegetali e minerali.
Una caratteristica peculiare degli isolanti è quella di avere bassissima resistenza alla diffusione del vapore quindi essere molto traspirante in modo da ridurre considerevolmente l’avvento di muffe e condense.
Materiali isolanti edili con minore conducibilità termica
Polistirene Espanso Bianco: viene indicato anche con l’acronimo ESP, ma vi è anche una variante grigia; i Polistirene espanso bianco ha una conducibilità termica vicina a 0,04 W/mK; la sua variante grigia invece ha valore della conducibilità termica più bassa con valore di 0,031 W/mK.
Questo materiale è molto usato sia per il costo sostenibile sia per le prestazioni di primissimo ordine, sia per la facilità di applicazione.
Lana Di Roccia e Lana Di Vetro: a differenza dei materiali in polistirene risultano con elevate capacità traspiranti e la conducibilità termica si attesta su valori vicinissimi a 0,04 W/mK.
Sono protettivi nei confronti dell’umidità e hanno elevato comportamento rispetto al fuoco, sono pure dei materiali idrorepellenti.
Poliuretano: è chiamato anche PUR ed è un materiale particolare a cellula chiusa, la sua conducibilità termica misura fino a 0,024 / 0,03 W/mK.
Anche per il PUR esiste in commercio.
La Fibra di Legno: è utilizzata in gran misura nelle abitazioni di città ove è elevata la temperatura estiva.
È un materiale isolante di caratteristiche prettamente naturali con conducibilità termica di 0,05 W/mK, il valore è variabile con lo spessore della fibra isolante.
Quando si usa la fibra in legno è consigliabile che il supporto sia un intonaco traspirante per smaltire l’umidità in eccesso.
Tipologia degli isolanti
L’isolamento delle pareti mediante isolanti sintetici è in effetti molto semplice per quanto riguarda la posa in opera e hanno un costo al metro quadro sostenibile e mediamente basso.
Questi materiali sono molto resistenti all’acqua e all’umidità.
Gli isolanti vegetali invece sono dei materiali di origine naturale, sono riciclabili e biodegradabili, come accennato prima la fibra di legno, la fibra di cellulosa, il sughero, la fibra di canapa sono alcuni dei materiali isolanti di origine vegetale che sono reperibili sul mercato e che vengono molto utilizzati.
Son materiali con buono isolamento termico ed acustico, hanno elevata durabilità e sono atossici e traspiranti, ottimi per coibentare i tetti.
Gli isolanti di origine minerale sono anch’essi di origine naturale e pertanto sono sia rinnovabili sia riciclabili ma ricavati dalla fusione delle rocce.
Hanno elevate caratteristiche isolanti in presenza umidità anche eccessiva e resistenti alle muffe, sono traspiranti e durevoli.
Si richiama che i principali isolanti minerali sono la lana di vetro, la lana di roccia e l’argilla.
Gli isolanti vegetali e minerali risultano più costosi di quelli sintetici.
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