Costruire case green conviene, non solo dal punto di vista dell’efficientamento energetico. A spiegarlo, sono gli studi del centro ricerche del mercato edilizio, secondo i quali, un immobile ristrutturato arriva a quadruplicare il suo valore di mercato subendo meno ribassi e oscillazioni rispetto alle abitazioni classiche, diventando cosรฌ un investimento altamente redditizio. Per una spesa in ristrutturazioni di circa 15 mila euro, infatti, si รจ calcolato un aumento del valore di mercato dellโimmobile pari a 65 mila euro.
Eโ quindi facilmente desumibile che, quello delle costruzioni e delle ristrutturazioni a basso impatto energetico, diventerร nei prossimi anni, il maggiore volano del mercato immobiliare. E, a quanto pare, la rivoluzione รจ giร cominciata; infatti, sempre piรน spesso nelle nostre cittร , nascono nuovi edifici โecologiciโ e case a emissioni quasi zero. Una spinta in questo senso รจ arrivata dallโEuropa, che recentemente ha introdotto nuove normative in materia di costruzioni edilizie pubbliche e private. La tutela dellโambiente รจ una delle prioritร dell’Unione Europea, che con la direttiva 2010/31/UE ha segnato la direzione che i paesi membri dovranno intraprendere per la conversione e la costruzione di edifici sempre piรน smart, a basso impatto energetico, ovvero i cosiddetti nZEB ( Near Zero Energy Builindgs).
La principale novitร riguarda lโobbligo per il pubblico di costruire, giร a partire dal 2020, rispettando i criteri Nzeb, obbligo che verrร poi esteso anche ai privati a partire dal 2021. Nel nostro paese, allo stato attuale, esistono 27 mila abitazioni, 18 mila delle quali costruite prima degli anni 70, quindi edificati senza alcun vincolo costruttivo in materia energetica, dato che la prima legge italiana in merito risale solo al 1976. Inoltre, secondo alcune ricerche svolte da importanti istituti immobiliari, al 2015, solo il 33% di questi immobili puรฒ essere classificato in una classe energetica adeguata (A,B;C;D) contro 67% invece, che si trova ancora nella classe energetica piรน bassa (E). Questi dati ci dimostrano lโaltissimo potenziale di questo mercato, destinato a diventare sempre piรน grande nei prossimi decenni. Ma quali sono le caratteristiche di una abitazione nZEB?
Quali sono le caratteristiche di una casa ad energia quasi zero?
Lโunione Europea, nella sua direttiva, considera edifici nZEB tutte quelle costruzioni ad alte prestazioni, il cui fabbisogno energetico รจ alimentato principalmente da fonti rinnovabili. LโEuropa non specifica le caratteristiche intrinseche di questa tipologia di edifici, e lascia molta libertร agli Stati Membri nella decisione inerente le linee guida per ottenere le certificazioni. L’Italia, giร dal 2015, ha dato via al processo di conversione delle direttive europee, stabilendo alcuni requisiti minimi necessari ed individuando dei coefficienti di scambio termico a seconda delle zone climatiche interessate.
La legge prevede, ovviamente, anche lโimpiego di energie rinnovabili e obbliga le regioni ad autoregolamentarsi entro il 2020, anno in cui scatterร lโobbligatorietร dei nuovi parametri in caso di nuove costruzioni e riqualificazioni. Alcune regioni come la Lombardia e lโEmilia Romagna hanno voluto, perรฒ, anticipare i limiti temporali normativi, introducendo i nuovi parametri costruttivi giร a partire dal 2016/2017. Dunque, un edificio per poter appartenere alla categoria di โedifici ad emissione quasi zeroโ dovrร necessariamente usufruire di fonti di energia โpassiveโ che dovranno essere sufficienti per riscaldare gli interni.
Inoltre dovranno essere introdotti meccanismi di ventilazione controllata, per recuperare il calore grazie allโestrazione dellโaria interna. Un edificio a emissioni quasi zero deve essere progettato, fin dallโinizio, secondo criteri di risparmio energetico stringenti. Prima di tutto, la struttura dovrร essere coibentata in maniera efficiente attraverso materiali isolanti di ultima generazione, prodotti per non dissipare il calore e per consumare meno energia possibile. Il contesto climatico, poi sarร una discriminante fondamentale per individuare le azioni da mettere in pratica per rendere un edificio nZEB. Parametri fondamentali saranno comunque lโesposizione dellโedificio, lโimpiego di finestre isolanti con vetri a piรน camera e schermature per il calore. Mentre, per quanto riguarda le fonti energetiche, impianti micro eolici o fotovoltaici montati sui tetti garantiranno il fabbisogno energetico, ormai minimo, delle abitazioni. Eโ chiaro, quindi, che quello che rende un edificio classificabile come nZEB sarร il bilancio fra fabbisogno e consumi. Un edificio cosรฌ progettato arriverร a consumare il 90% in meno di un edificio standard.
Quanto consuma una casa nZEB
Recenti studi hanno dimostrato come il riscaldamento degli edifici impatti circa per il 64% sulle emissioni di C02 nellโambiente e che il 40% dellโenergia consumata annualmente sia imputabile al riscaldamento delle abitazioni private e degli uffici. Queste cifre hanno ovviamente, anche un forte impatto sulle spese dei cittadini: in media un italiano spende, circa 2000 euro allโanno per riscaldare la propria casa. Lo stesso ragionamento vale per lโacqua calda: se consideriamo la situazione del patrimonio edilizio attuale, composto per la maggior parte da edifici vecchi e non rinnovati, vedremo che solo per il riscaldamento dellโacqua calda si spende una media di 400 kWh/mq allโanno.
Ma dove finisce tutta questa energia? Per la maggior parte, viene dispersa. Questo avviene a causa del cattivo isolamento delle pareti, finestre e tetti che non trattengono il calore e lo disperdono nellโambiente. Al contrario, un edificio ristrutturato o edificato con criteri nZEB consuma solo 30 kWh/mq anno. Questo ci fa risparmiare energia, con un risparmio notevole sulle nostre bollette. Dunque, costruire secondo criteri di risparmio energetico incide, non solo sul benessere delle persone e sullโambiente, ma anche sul nostro portafoglio. Pensare in ottica green ci permette di risparmiare sui costi di energia, elevando contemporaneamente il comfort, grazie alla minore dispersione data da coibentazioni piรน efficienti.
Sconti fiscali e benefici per le imprese edili
Per incentivare nuovi interventi volti al risparmio energetico e alla conversione di vecchi edifici, sono state introdotte, nel Decreto Crescita approvato a giugno del 2019, agevolazioni per quelle imprese che ristrutturano, demoliscono e ricostruiscono edifici secondo i criteri di emissioni quasi zero. Le imprese infatti, avranno tempo fino al 2021 per vendere gli edifici in classe energetica A,B e nZEB ristrutturati o costruiti fino a dieci anni prima di tale data. I benefici fiscali consistono nel pagamento della sola imposta di registro di 200 euro che sostituisce la tassazione preesistente del 9% sul valore dellโimmobile.