Gli edifici ad Energia quasi Zero sono stati pensati per la prima volta dopo la crisi energetica degli anni Settanta, ma solo recentemente sono state sviluppate delle concrete direttive orientate verso questo obiettivo.
Il termine nZEB (Nearly Zero Energy Building) compare per la prima volta all’interno delle Direttive Europee definite EPBD (Energy Performance Building Directions) del 2010, che accompagnano la strategia europea in tema di sviluppo sostenibile.
Le direttive oltre ad introdurre la definizione di NZEB permettono di determinare quali sono le note distintive di questi edifici e quali sono le procedure per permetterne la realizzazione efficace.
Di nostro interesse è l’art.9 della EPBD 31/2010, che stabilisce che tutti gli edifici di nuova costruzione, a partire dal 31 dicembre 2020, debbano essere ad energia quasi zero.
All’art.2 della stessa normativa viene fornito quello che è il concetto di nZEB: “un edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.
La normativa italiana in riferimento agli NZEB
Facendo invece riferimento alla normativa italiana relativa, ciò che emerge all’interno del D.lgs. 192/2005 , è un accento posto sull’efficienza energetica data dalla presenza di componenti impiantistiche a energia da fonte rinnovabile prodotta all’interno del sito su cui insiste il fabbricato.
Il nuovo intervento in materia normativa vede in vigore dal 1 ottobre 2015 il “Decreto dei minimi”, in cui lo ZEB è definito come “edificio che rispetta tutti i requisiti minimi vigenti, cioè i nuovi limiti previsti dal decreto, e che rispetta l’obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili previsto da D.L. 28 del 3 marzo 2011”.
Alla lentezza delle normative nazionali ed europee, si è contrapposta negli ultimi anni una forte sensibilità verso il tema dell’efficienza energetica degli edifici.
L’efficienza energetica in Italia
In Italia il tema dell’efficienza energetica è stato introdotto dal D.lgs. 192/2005, integrato e corretto dal D.Lgs 311/2006 ed aggiornato dal D.L. 63/2013, divenuto L. 90/2013 per integrare alcuni aspetti mancanti richiesti dalle EPBD.
Questa legge va definire gli aspetti di efficienza energetica e integrazione nel sito di fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Oltre a questo decreto è servito un ultimo intervento normativo per un approccio più integro al tema, che ha visto l’entrata in vigore del DM 26 giugno 2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”. In questo decreto sono delineati gli elementi che una costruzione deve rispettare, per diventare un edificio ad energia quasi zero.
Quali sono quindi gli accorgimenti per realizzare gli edifici a Energia quasi Zero?
La risposta risiede in una progettazione architettonica bioclimatica , che soddisfa i requisiti di comfort con un controllo passivo del microclima, al fine di minimizzare l’uso di impianti meccanici e massimizzare l’efficienza degli scambi energetici tra edificio e ambiente naturale circostante.
Possiamo racchiudere una corretta progettazione bioclimatica in 7 concetti chiave:
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la captazione del calore, che dipende dall’involucro nelle sue componenti opache e finestrate;
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l’accumulo legato alla massa termica dell’edificio;
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il controllo, sia esso legato alla regolazione degli apporti solari o di ventilazione, sia correlato alla componente impiantistica;
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la conservazione del comfort interno;
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la distribuzione del calore;
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la protezione da apporti solari eccessivi anche attraverso l’utilizzo razionale del verde;
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la dispersione: attraverso una corretta ventilazione naturale e nei casi di una maggiore efficienza energetica, attraverso una accurata ventilazione meccanica o di comfort.
Questi concetti possono essere tradotti in strategie applicative specifiche. Partendo da tali accorgimenti è possibile quindi realizzare edifici a energia quasi zero nZEB che operino mantenendo il comfort interno in climi sia rigidi che caldi e miti.
Le specifiche dell’acronimo NZEB
Gli edifici a energia quasi a zero sono indicati con l’acronimo NZEB (Nearly Zero Energy Building) che si usa per indicare tutti quegli edifici il cui consumo energetico rasenta lo zero.
Queste costruzioni sono in grado di ridurre, quasi annullare, tutti i consumi legati al loro essere e al loro esercizio, diminuendo il loro impatto ambientale.
Me consegue che la loro richiesta energetica è largamente inferiore rispetto a qualsiasi altro edificio. È importante sapere che attraverso interventi di riqualificazione è possibile convertire qualsiasi edificio in una classe A o anche, in alcuni casi, in NZEB. Sotto questo punto di vista è possibile usufruire del Superbonus 110% 2020 in riferimento alla ristrutturazione edilizia.
L’obiettivo primario di un NZEB
L’obiettivo di un edificio a energia quasi zero è quindi di accumulare calore durante l’inverno andandolo invece a bloccare durante i mesi estivi grazie a ventilazione naturale e raffrescamento passivo. L’illuminazione naturale gioca un ruolo fondamentale per completare il quadro e portare le dispersioni prossime allo 0.
Le soluzioni per il risparmio energetico di T2D
Le soluzioni costruttive T2D consentono di realizzare involucri dalle altissime perfomance termiche per costruire edifici a energia quasi zero, NZEB (nearly zero energy building).
La riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti rinnovabili sono i concetti base degli edifici a energia quasi zero, NZEB, caratterizzati da un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili.
L’obiettivo NZEB è stato fissato per tutti gli edifici di nuova realizzazione a partire dal 2021, dal 2019 per gli edifici pubblici.
La ricerca e l’esperienza hanno fatto sì che T2D potesse svolgere un’accurata ricerca e sperimentazione per creare una vera e propria muratura antisismica e tamponamento di nuova generazione.
La linea Tris vede i blocchi con isolante come protagonisti, l’unica struttura costruttiva a taglio termico completo e duratura. Questa struttura è in grado di coniugare i benefici del laterizio con le proprietà termiche ed acustiche dei materiali isolanti.
T2D è il riferimento in Italia nella produzione di laterizi
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